mercoledì 25 giugno 2014

Le Ramin-e
Via Isonzo 64, Torino
Tel. 011 3804067
Orario: Lunedì - Sabato: 12:00-14:30, 19:30-22:00
Chiuso per riposo settimanale: sabato a mezzogiorno e domenica


 

VOTO FINALE: 7+

 

ATMOSFERA [VOTO: 7]

Piccola e accogliente osteria nel defilato Borgo San Paolo, con un bel bancone all’ingresso e dieci/dodici tavoli, mattoni a vista e paioli in rame alle pareti (le ramine, appunto) a scaldare l’atmosfera. Molto gettonato: meglio prenotare.

CUCINA [VOTO: 8 ½ ]

Il voto sarebbe 9, se le porzioni non fossero avare. Dopo 18 anni al Malan Locanda del Postale di San Germano Chisone, lo chef Steven delizia Torino con la sua cucina che sposa alla perfezione tradizione piemontese e creatività. Il menu, non molto ampio, cambia ogni quindici giorni proponendo prodotti stagionali e non è mai banale. Qualche esempio? Trota e zucchine in carpione, insalata di girasoli con quaglie, uova e polenta croccante, tortino di primule con fonduta di toma dolce della Val Chisone, gnocchi di patate e ortiche con asparagi, piselli e paglierina di Cercenasco, filetto di salmerino alle mandorle con duchessa di patate, rotolo di coniglio al caffè, faraona al marsala e verdure. E, udite udite amanti degli invertebrati, le lumache al burro ed erbe! Anche i dolci parlano piemunteis: dalla classica torta Zurigo di Pinerolo alla bavarese al genepi, dal tortino di mele piemontesi con crema al gratin di fragole e zabaglione al moscato. Ricco tagliere di formaggi con selezione di piccoli produttori locali.

STAFF [VOTO: 6]

Il vero punto debole delle Ramine è lo staff: lento nel servizio e poco incline al sorriso. Non si può dire che sia scortese, ma l’empatia con il cliente è un’altra cosa.

PREZZI [VOTO: 7]

A fronte della elevata qualità, i prezzi possono dirsi onesti. Il menu degustazione da 28 euro comprende in genere un paio di antipasti, un primo, un secondo e il dolce. Scegliendo dalla carta, antipasti a 9,50 euro, primi a 8,50, secondi a 13. Sopra la media i dolci (6 euro). Da provare il menu prandiale a 12 euro.

PIATTO FORTE

Lo zabaione freddo con i frutti di bosco è pura libidine.

PIATTO DEBOLE

Il contorno di funghi non è all’altezza della carne con cui sono serviti.

TOILETTE [VOTO: 5]

Tanto è gradevole la sala, quanto è squallido il bagno.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

La perfezione è a portata di mano: basterebbe aggiungere una buona dose di generosità nelle porzioni e nel calore umano.

lunedì 16 giugno 2014

Enoteca Parlapà
Corso Principe Eugenio 17, Torino
Tel. 011 436 5899
Chiuso la domenica


VOTO FINALE: 6 ½



ATMOSFERA [VOTO: 8]

A un isolato da piazza Statuto, il Parlapà (in piemontese: ma non mi dire!) è luminoso, caldo, accogliente, con tanti tavoli e sedie multicolori. Bella esposizione di vini alle pareti e in vetrina. E una chicca nel seminterrato: una vera cantina a vista con temperatura controllata.

CUCINA [VOTO: 7]

Astemi e vegani stiano alla larga. Al Parlapà si va per il vino e per la carne. Punto e basta. Tutto il resto è puro contorno. La cucina è di impronta piemontese, la presentazione curata, la ricerca di ingredienti di qualità si avverte in ogni piatto, anche se la preparazione non sempre è all'altezza e le porzioni sono poco generose. Tra gli antipasti spiccano le bistecchine in carpione, davvero ottime, accanto a classici come i peperoni con bagna caoda, l’insalata russa, gli sformatini di verdure, le acciughe al verde, la salsiccia fresca. I tentativi di originalità nei primi talvolta deludono: gli gnocchetti di ricotta gorgonzola e salsiccia sono troppo salati, nelle fettuccine il guanciale copre totalmente il gusto dei fiori di zucchine. I secondi sono un trionfo di macelleria: battuta al coltello, roastbeef, grissinopoli di vitello o di coniglio, tagliata, costata di fassone, arrosto di vitello all’Arneis. Discorso a parte merita il vitello tonnato, preparato alla vecchia maniera (senza maionese): apprezzabile la scelta, ma la salsa risulta allappante. Tra i dolci si segnala un delizioso zabaione freddo. Inutile dire che il pezzo forte è la carta dei vini, completa e vasta (ha più pagine del Decamerone). Notevole anche la scelta di distillati.

STAFF [VOTO: 6]

Cordialità forzata, un filo di supponenza, preparazione sui vini, qualche lentezza di troppo nel servizio.

PREZZI [VOTO: 5]

Prezzi medio-alti. Con un buon vino, si arriva in fretta a 45 euro a testa. Per saziare occhi e palato si consiglia il misto (15 euro) o il tris di antipasti (12 euro). Antipasti singoli a 8 euro, primi tra i 10 e i 12 euro, secondi tra i 10 e i 20, costata di fassone a parte (30 euro). Dolci a 5 euro.

PIATTO FORTE

Il misto di antipasti, delizia per occhi e palato.

PIATTO DEBOLE

La tarte tatin ha un bell'aspetto ma le mele non sono caramellate a sufficienza.

TOILETTE [VOTO: 7]

Pulita e in ordine.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Riordinare il menu: le portate e i relativi prezzi risultano poco chiari.

mercoledì 4 giugno 2014

Osteria del F.I.A.T.
Via Biglieri 2, Torino
Tel. 011 6962651


VOTO FINALE: 6/7


ATMOSFERA [VOTO: 7]

F.I.A.T. sta per Fate in Fretta a Tavola ma tutto, in questa graziosa Osteria nata ai bordi di periferia, rimanda all'omonima dirimpettaia che un tempo sfornava automobili. La 500 fa capolino ovunque: sulle tovaglie di carta, sulle pareti, nel menu (la specialità della casa si chiama così, non a caso). Contribuiscono all'allegro caos del locale una miriade di oggetti assemblati a caso: vecchi manifesti pubblicitari, souvenir di Torino 2006, macchine per cucire, telefoni, l’insegna Sali e Tabacchi. Simpatiche le T-shirt dell’Osteria e i biglietti da visita con lecca-lecca incorporato.

CUCINA [VOTO: 6]

Cucina dai sapori anni Ottanta per un pasto dignitoso, senza pretese, dalla qualità ballerina. Il menu propone esattamente quello che ti aspetti dalla classica osteria: salumi, formaggi, bruschette, insalate, primi e secondi veraci, dolci tradizionali. Immancabili la pasta al pomodoro, la pasta e fagioli, gli sfiziosi spaghetti ajo, ojo e peperoncino impreziositi da pangrattato e pomodoro fresco. In più, alcuni primi di pasta fresca (tagliatelle, gnocchi, agnolottini del plin, trofie, ravioli di magro). Anche tra i secondi poche sorprese (filetto o sottofiletto ai ferri, filetto ai funghi porcini, tagliata di vitello). A questi si aggiungono di volta in volta i piatti del giorno. Nella lista dei dessert tutti i classici: bonet, tiramisu (buono), sorbetti, gelati e affogati. Su tutti, la loro esclusiva: la torta 500.

STAFF [VOTO: 6 ½ ]

Staff gentile ed efficiente, servizio standard.

PREZZI [VOTO: 7]

Il menu completo a prezzo speciale (16 euro) comprende un primo, un secondo con contorno e un dessert. Scegliendo dalla carta, ce n’è per tutte le tasche: gli antipasti oscillano dai 3 agli 11 euro, i primi dai 4 ai 9 euro, i secondi dai 7 ai 20 euro. Dessert tra i 4 e i 5 euro.

PIATTO FORTE

Per gli amanti del cioccolato, imperdibile la torta 500, lontanissima parente della più famosa torta 900.

PIATTO DEBOLE

Le melanzane grigliate sono condite con una ghiotta salsa verde anti-vampiri, ma le fettine sono sottili al limite della trasparenza. Due le strade: fette più spesse o porzioni più generose.

TOILETTE [VOTO: 6]

Pulito, in ordine.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Abolire la panna dai primi piatti.