Osteria Civassa
Via Castagnevizza 7, Torino
Tel. 011 3722941
Chiuso la domenica
VOTO FINALE: 7/8
ATMOSFERA [VOTO: 7]
Sorella minore (e più economica) del Ristò Civassa di via Martiniana,
questa microscopica osteria a due passi dallo stadio Olimpico non è un
posto per chi vuole tirarsela ma per chi vuole mangiare il pesce in
città senza farsi spennare. L’atmosfera è familiare e un po’ anni
Settanta per via di quelle pareti spatolate in color arancio smorto.
Pochi tavoli attaccati uno all’altro (e pazienza per l’intimità
violata), una ventina di coperti in tutto, tovaglie di carta, specchi,
credenze, mensole. Viste le dimensioni e il successo, la prenotazione è
d’obbligo.
CUCINA [VOTO: 8]
La semplicità che
conquista con un menu di solo pesce. Porzioni abbondanti, piatti poco
elaborati ma preparati con cura e materie prima di qualità. Sfiziosi gli
antipasti, come il carpaccio di pesce crudo, le sarde gratinate alla
siciliana o la finissima di polpo. Non mancano le ostriche, le cozze
alla marinara e le capesante gratinate. Lussuriosi i primi: gli
indimenticabili fusilloni freschi al ragù di pesce spada, gli spaghetti
allo scoglio o con vongole veraci, i cavatelli alle sarde, il risotto
con scampi, gamberi e porcini. Molto interessanti i secondi piatti: la
classica zuppa di pesce, la grigliata mista, il gigantesco ma leggero
fritto misto, gli involtini di spada e tonno alla mugnaia, la
tenerissima tagliata di pesce spada o tonno, talvolta proposta in ottime
varianti (con impanatura al sesamo o, ancora più ghiotta, in crosta di
pistacchi), oltre agli immancabili branzini, orate e gamberoni. Attenti
alle succulente proposte del giorno. Da non perdere i dolci, primi fra
tutti il tiramisù e la magnifica coppa Piemonte con crema al mascarpone,
savoiardi imbevuti nell'Amaretto e granella di nocciole.
STAFF [VOTO: 9]
Il titolare Elman trasmette calma e serenità, accoglie i clienti col
sorriso ed un’educazione fuori dal comune. In sala sono tutti molto
cordiali e attenti senza essere invadenti. Tempi d’attesa ridotti al
minimo, talvolta al punto da non avere la possibilità di completare un
paio di frasi prima che arrivi la nuova portata.
PREZZI [VOTO: 7]
Cenare a base di buon pesce senza superare i 30 euro non è impresa
facile. L’onesta carta propone antipasti tra gli 8 e i 12 euro, primi
tra gli 8 e i 14, secondi tra i 10 e i 18. Dolci low-cost a 4 euro.
PIATTO FORTE
I fusilli freschi con ragù di pesce spada sono da bis: perfetta la cottura della pasta, sublime il condimento.
PIATTO DEBOLE
Nella pasta con sarde, pinoli e finocchietto l’accostamento dei sapori è promettente, ma la realizzazione non convince.
TOILETTE [VOTO: 5]
Pulita ma scomoda, soprattutto d’inverno: occorre uscire dal locale, entrare nel portone accanto e raggiungerla nel cortile.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Qualche asterisco in meno nel menu (leggi: meno pesce decongelato).
lunedì 14 luglio 2014
mercoledì 25 giugno 2014
Le Ramin-e
Via Isonzo 64, Torino
Tel. 011 3804067
Orario: Lunedì - Sabato: 12:00-14:30, 19:30-22:00
Chiuso per riposo settimanale: sabato a mezzogiorno e domenica
VOTO FINALE: 7+
ATMOSFERA [VOTO: 7]
Piccola e accogliente osteria nel defilato Borgo San Paolo, con un bel bancone all’ingresso e dieci/dodici tavoli, mattoni a vista e paioli in rame alle pareti (le ramine, appunto) a scaldare l’atmosfera. Molto gettonato: meglio prenotare.
CUCINA [VOTO: 8 ½ ]
Il voto sarebbe 9, se le porzioni non fossero avare. Dopo 18 anni al Malan Locanda del Postale di San Germano Chisone, lo chef Steven delizia Torino con la sua cucina che sposa alla perfezione tradizione piemontese e creatività. Il menu, non molto ampio, cambia ogni quindici giorni proponendo prodotti stagionali e non è mai banale. Qualche esempio? Trota e zucchine in carpione, insalata di girasoli con quaglie, uova e polenta croccante, tortino di primule con fonduta di toma dolce della Val Chisone, gnocchi di patate e ortiche con asparagi, piselli e paglierina di Cercenasco, filetto di salmerino alle mandorle con duchessa di patate, rotolo di coniglio al caffè, faraona al marsala e verdure. E, udite udite amanti degli invertebrati, le lumache al burro ed erbe! Anche i dolci parlano piemunteis: dalla classica torta Zurigo di Pinerolo alla bavarese al genepi, dal tortino di mele piemontesi con crema al gratin di fragole e zabaglione al moscato. Ricco tagliere di formaggi con selezione di piccoli produttori locali.
STAFF [VOTO: 6]
Il vero punto debole delle Ramine è lo staff: lento nel servizio e poco incline al sorriso. Non si può dire che sia scortese, ma l’empatia con il cliente è un’altra cosa.
PREZZI [VOTO: 7]
A fronte della elevata qualità, i prezzi possono dirsi onesti. Il menu degustazione da 28 euro comprende in genere un paio di antipasti, un primo, un secondo e il dolce. Scegliendo dalla carta, antipasti a 9,50 euro, primi a 8,50, secondi a 13. Sopra la media i dolci (6 euro). Da provare il menu prandiale a 12 euro.
PIATTO FORTE
Lo zabaione freddo con i frutti di bosco è pura libidine.
PIATTO DEBOLE
Il contorno di funghi non è all’altezza della carne con cui sono serviti.
TOILETTE [VOTO: 5]
Tanto è gradevole la sala, quanto è squallido il bagno.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
La perfezione è a portata di mano: basterebbe aggiungere una buona dose di generosità nelle porzioni e nel calore umano.
Via Isonzo 64, Torino
Tel. 011 3804067
Orario: Lunedì - Sabato: 12:00-14:30, 19:30-22:00
Chiuso per riposo settimanale: sabato a mezzogiorno e domenica
VOTO FINALE: 7+
ATMOSFERA [VOTO: 7]
Piccola e accogliente osteria nel defilato Borgo San Paolo, con un bel bancone all’ingresso e dieci/dodici tavoli, mattoni a vista e paioli in rame alle pareti (le ramine, appunto) a scaldare l’atmosfera. Molto gettonato: meglio prenotare.
CUCINA [VOTO: 8 ½ ]
Il voto sarebbe 9, se le porzioni non fossero avare. Dopo 18 anni al Malan Locanda del Postale di San Germano Chisone, lo chef Steven delizia Torino con la sua cucina che sposa alla perfezione tradizione piemontese e creatività. Il menu, non molto ampio, cambia ogni quindici giorni proponendo prodotti stagionali e non è mai banale. Qualche esempio? Trota e zucchine in carpione, insalata di girasoli con quaglie, uova e polenta croccante, tortino di primule con fonduta di toma dolce della Val Chisone, gnocchi di patate e ortiche con asparagi, piselli e paglierina di Cercenasco, filetto di salmerino alle mandorle con duchessa di patate, rotolo di coniglio al caffè, faraona al marsala e verdure. E, udite udite amanti degli invertebrati, le lumache al burro ed erbe! Anche i dolci parlano piemunteis: dalla classica torta Zurigo di Pinerolo alla bavarese al genepi, dal tortino di mele piemontesi con crema al gratin di fragole e zabaglione al moscato. Ricco tagliere di formaggi con selezione di piccoli produttori locali.
STAFF [VOTO: 6]
Il vero punto debole delle Ramine è lo staff: lento nel servizio e poco incline al sorriso. Non si può dire che sia scortese, ma l’empatia con il cliente è un’altra cosa.
PREZZI [VOTO: 7]
A fronte della elevata qualità, i prezzi possono dirsi onesti. Il menu degustazione da 28 euro comprende in genere un paio di antipasti, un primo, un secondo e il dolce. Scegliendo dalla carta, antipasti a 9,50 euro, primi a 8,50, secondi a 13. Sopra la media i dolci (6 euro). Da provare il menu prandiale a 12 euro.
PIATTO FORTE
Lo zabaione freddo con i frutti di bosco è pura libidine.
PIATTO DEBOLE
Il contorno di funghi non è all’altezza della carne con cui sono serviti.
TOILETTE [VOTO: 5]
Tanto è gradevole la sala, quanto è squallido il bagno.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
La perfezione è a portata di mano: basterebbe aggiungere una buona dose di generosità nelle porzioni e nel calore umano.
lunedì 16 giugno 2014
Enoteca Parlapà
Corso Principe Eugenio 17, Torino
Tel. 011 436 5899
Chiuso la domenica
VOTO FINALE: 6 ½
ATMOSFERA [VOTO: 8]
A un isolato da piazza Statuto, il Parlapà (in piemontese: ma non mi dire!) è luminoso, caldo, accogliente, con tanti tavoli e sedie multicolori. Bella esposizione di vini alle pareti e in vetrina. E una chicca nel seminterrato: una vera cantina a vista con temperatura controllata.
CUCINA [VOTO: 7]
Astemi e vegani stiano alla larga. Al Parlapà si va per il vino e per la carne. Punto e basta. Tutto il resto è puro contorno. La cucina è di impronta piemontese, la presentazione curata, la ricerca di ingredienti di qualità si avverte in ogni piatto, anche se la preparazione non sempre è all'altezza e le porzioni sono poco generose. Tra gli antipasti spiccano le bistecchine in carpione, davvero ottime, accanto a classici come i peperoni con bagna caoda, l’insalata russa, gli sformatini di verdure, le acciughe al verde, la salsiccia fresca. I tentativi di originalità nei primi talvolta deludono: gli gnocchetti di ricotta gorgonzola e salsiccia sono troppo salati, nelle fettuccine il guanciale copre totalmente il gusto dei fiori di zucchine. I secondi sono un trionfo di macelleria: battuta al coltello, roastbeef, grissinopoli di vitello o di coniglio, tagliata, costata di fassone, arrosto di vitello all’Arneis. Discorso a parte merita il vitello tonnato, preparato alla vecchia maniera (senza maionese): apprezzabile la scelta, ma la salsa risulta allappante. Tra i dolci si segnala un delizioso zabaione freddo. Inutile dire che il pezzo forte è la carta dei vini, completa e vasta (ha più pagine del Decamerone). Notevole anche la scelta di distillati.
STAFF [VOTO: 6]
Cordialità forzata, un filo di supponenza, preparazione sui vini, qualche lentezza di troppo nel servizio.
PREZZI [VOTO: 5]
Prezzi medio-alti. Con un buon vino, si arriva in fretta a 45 euro a testa. Per saziare occhi e palato si consiglia il misto (15 euro) o il tris di antipasti (12 euro). Antipasti singoli a 8 euro, primi tra i 10 e i 12 euro, secondi tra i 10 e i 20, costata di fassone a parte (30 euro). Dolci a 5 euro.
PIATTO FORTE
Il misto di antipasti, delizia per occhi e palato.
PIATTO DEBOLE
La tarte tatin ha un bell'aspetto ma le mele non sono caramellate a sufficienza.
TOILETTE [VOTO: 7]
Pulita e in ordine.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Riordinare il menu: le portate e i relativi prezzi risultano poco chiari.
Corso Principe Eugenio 17, Torino
Tel. 011 436 5899
Chiuso la domenica
VOTO FINALE: 6 ½
ATMOSFERA [VOTO: 8]
A un isolato da piazza Statuto, il Parlapà (in piemontese: ma non mi dire!) è luminoso, caldo, accogliente, con tanti tavoli e sedie multicolori. Bella esposizione di vini alle pareti e in vetrina. E una chicca nel seminterrato: una vera cantina a vista con temperatura controllata.
CUCINA [VOTO: 7]
Astemi e vegani stiano alla larga. Al Parlapà si va per il vino e per la carne. Punto e basta. Tutto il resto è puro contorno. La cucina è di impronta piemontese, la presentazione curata, la ricerca di ingredienti di qualità si avverte in ogni piatto, anche se la preparazione non sempre è all'altezza e le porzioni sono poco generose. Tra gli antipasti spiccano le bistecchine in carpione, davvero ottime, accanto a classici come i peperoni con bagna caoda, l’insalata russa, gli sformatini di verdure, le acciughe al verde, la salsiccia fresca. I tentativi di originalità nei primi talvolta deludono: gli gnocchetti di ricotta gorgonzola e salsiccia sono troppo salati, nelle fettuccine il guanciale copre totalmente il gusto dei fiori di zucchine. I secondi sono un trionfo di macelleria: battuta al coltello, roastbeef, grissinopoli di vitello o di coniglio, tagliata, costata di fassone, arrosto di vitello all’Arneis. Discorso a parte merita il vitello tonnato, preparato alla vecchia maniera (senza maionese): apprezzabile la scelta, ma la salsa risulta allappante. Tra i dolci si segnala un delizioso zabaione freddo. Inutile dire che il pezzo forte è la carta dei vini, completa e vasta (ha più pagine del Decamerone). Notevole anche la scelta di distillati.
STAFF [VOTO: 6]
Cordialità forzata, un filo di supponenza, preparazione sui vini, qualche lentezza di troppo nel servizio.
PREZZI [VOTO: 5]
Prezzi medio-alti. Con un buon vino, si arriva in fretta a 45 euro a testa. Per saziare occhi e palato si consiglia il misto (15 euro) o il tris di antipasti (12 euro). Antipasti singoli a 8 euro, primi tra i 10 e i 12 euro, secondi tra i 10 e i 20, costata di fassone a parte (30 euro). Dolci a 5 euro.
PIATTO FORTE
Il misto di antipasti, delizia per occhi e palato.
PIATTO DEBOLE
La tarte tatin ha un bell'aspetto ma le mele non sono caramellate a sufficienza.
TOILETTE [VOTO: 7]
Pulita e in ordine.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Riordinare il menu: le portate e i relativi prezzi risultano poco chiari.
mercoledì 4 giugno 2014
Osteria del F.I.A.T.
Via Biglieri 2, Torino
Tel. 011 6962651
VOTO FINALE: 6/7
ATMOSFERA [VOTO: 7]
F.I.A.T. sta per Fate in Fretta a Tavola ma tutto, in questa graziosa Osteria nata ai bordi di periferia, rimanda all'omonima dirimpettaia che un tempo sfornava automobili. La 500 fa capolino ovunque: sulle tovaglie di carta, sulle pareti, nel menu (la specialità della casa si chiama così, non a caso). Contribuiscono all'allegro caos del locale una miriade di oggetti assemblati a caso: vecchi manifesti pubblicitari, souvenir di Torino 2006, macchine per cucire, telefoni, l’insegna Sali e Tabacchi. Simpatiche le T-shirt dell’Osteria e i biglietti da visita con lecca-lecca incorporato.
CUCINA [VOTO: 6]
Cucina dai sapori anni Ottanta per un pasto dignitoso, senza pretese, dalla qualità ballerina. Il menu propone esattamente quello che ti aspetti dalla classica osteria: salumi, formaggi, bruschette, insalate, primi e secondi veraci, dolci tradizionali. Immancabili la pasta al pomodoro, la pasta e fagioli, gli sfiziosi spaghetti ajo, ojo e peperoncino impreziositi da pangrattato e pomodoro fresco. In più, alcuni primi di pasta fresca (tagliatelle, gnocchi, agnolottini del plin, trofie, ravioli di magro). Anche tra i secondi poche sorprese (filetto o sottofiletto ai ferri, filetto ai funghi porcini, tagliata di vitello). A questi si aggiungono di volta in volta i piatti del giorno. Nella lista dei dessert tutti i classici: bonet, tiramisu (buono), sorbetti, gelati e affogati. Su tutti, la loro esclusiva: la torta 500.
STAFF [VOTO: 6 ½ ]
Staff gentile ed efficiente, servizio standard.
PREZZI [VOTO: 7]
Il menu completo a prezzo speciale (16 euro) comprende un primo, un secondo con contorno e un dessert. Scegliendo dalla carta, ce n’è per tutte le tasche: gli antipasti oscillano dai 3 agli 11 euro, i primi dai 4 ai 9 euro, i secondi dai 7 ai 20 euro. Dessert tra i 4 e i 5 euro.
PIATTO FORTE
Per gli amanti del cioccolato, imperdibile la torta 500, lontanissima parente della più famosa torta 900.
PIATTO DEBOLE
Le melanzane grigliate sono condite con una ghiotta salsa verde anti-vampiri, ma le fettine sono sottili al limite della trasparenza. Due le strade: fette più spesse o porzioni più generose.
TOILETTE [VOTO: 6]
Pulito, in ordine.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Abolire la panna dai primi piatti.
Via Biglieri 2, Torino
Tel. 011 6962651
VOTO FINALE: 6/7
ATMOSFERA [VOTO: 7]
F.I.A.T. sta per Fate in Fretta a Tavola ma tutto, in questa graziosa Osteria nata ai bordi di periferia, rimanda all'omonima dirimpettaia che un tempo sfornava automobili. La 500 fa capolino ovunque: sulle tovaglie di carta, sulle pareti, nel menu (la specialità della casa si chiama così, non a caso). Contribuiscono all'allegro caos del locale una miriade di oggetti assemblati a caso: vecchi manifesti pubblicitari, souvenir di Torino 2006, macchine per cucire, telefoni, l’insegna Sali e Tabacchi. Simpatiche le T-shirt dell’Osteria e i biglietti da visita con lecca-lecca incorporato.
CUCINA [VOTO: 6]
Cucina dai sapori anni Ottanta per un pasto dignitoso, senza pretese, dalla qualità ballerina. Il menu propone esattamente quello che ti aspetti dalla classica osteria: salumi, formaggi, bruschette, insalate, primi e secondi veraci, dolci tradizionali. Immancabili la pasta al pomodoro, la pasta e fagioli, gli sfiziosi spaghetti ajo, ojo e peperoncino impreziositi da pangrattato e pomodoro fresco. In più, alcuni primi di pasta fresca (tagliatelle, gnocchi, agnolottini del plin, trofie, ravioli di magro). Anche tra i secondi poche sorprese (filetto o sottofiletto ai ferri, filetto ai funghi porcini, tagliata di vitello). A questi si aggiungono di volta in volta i piatti del giorno. Nella lista dei dessert tutti i classici: bonet, tiramisu (buono), sorbetti, gelati e affogati. Su tutti, la loro esclusiva: la torta 500.
STAFF [VOTO: 6 ½ ]
Staff gentile ed efficiente, servizio standard.
PREZZI [VOTO: 7]
Il menu completo a prezzo speciale (16 euro) comprende un primo, un secondo con contorno e un dessert. Scegliendo dalla carta, ce n’è per tutte le tasche: gli antipasti oscillano dai 3 agli 11 euro, i primi dai 4 ai 9 euro, i secondi dai 7 ai 20 euro. Dessert tra i 4 e i 5 euro.
PIATTO FORTE
Per gli amanti del cioccolato, imperdibile la torta 500, lontanissima parente della più famosa torta 900.
PIATTO DEBOLE
Le melanzane grigliate sono condite con una ghiotta salsa verde anti-vampiri, ma le fettine sono sottili al limite della trasparenza. Due le strade: fette più spesse o porzioni più generose.
TOILETTE [VOTO: 6]
Pulito, in ordine.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Abolire la panna dai primi piatti.
lunedì 19 maggio 2014
Le Putrelle
Via Valperga Caluso, 11 - Torino
Tel. 011 6599630
Chiuso la domenica
VOTO FINALE: 7+
ATMOSFERA [VOTO: 8]
Ai margini della movida di San Salvario, una trattoria intima, con luci basse, candele sui tavoli, tovaglie a quadretti, alle pareti grandi lavagne con il menu del giorno e immagini della Tour Eiffel in costruzione, una botte gigante all’ingresso, la credenza della nonna in un angolo. Ideale per una cena romantica o per una serata di confidenze tra amici. D’estate, piccolo dehors nel cortile. Armarsi di pazienza per il parcheggio.
CUCINA [VOTO: 7]
La cucina delle Putrelle convince. Nel menu, non troppo elaborato, prevalgono i piatti della tradizione piemontese, a cominciare dagli antipasti: tomini e acciughe al verde, tonno di coniglio grigio di Carmagnola, battuta di carne cruda, vitello tonnato alla maniera antica, flan di stagione con fonduta. Non manca qualche guizzo di fantasia, come l’appetitosa tarte tatin di patate e stracciatella, il lonzino marinato e la carne cruda in tre varianti: acciughe, nocciole, stracciatella. Tra i primi, da provare i tajarin al ragù di coniglio e verdure, così come gli anoli ripieni di borragine con erbette fini e polvere di guanciale. Anche i secondi sanno di Piemonte: tagliata di fassone, gran tonnato con misticanza, capocollo di maiale in salsa di senape e mele. Tra i dolci, nota di merito per il tiramisù servito in tazza e per la tarte tatin. Barbera sfuso di tutto rispetto, ottimo il laurello (amaro a base di alloro) offerto a fine pasto.
STAFF [VOTO: 7]
La qualità del servizio varia a seconda delle serate: a volte è attento e veloce, altre (soprattutto se il locale è pieno) diventa affannoso e lento, ma le ragazze che si alternano ai tavoli sono cortesi e sorridenti.
PREZZI [VOTO: 7]
Conto equilibrato. Con un antipasto, un primo, un dolce e vino sfuso si resta sotto i 25 euro. Il menu degustazione a 19,50 comprende tris di antipasti, primo e secondo del giorno (bevande escluse). I piatti misti, ottima soluzione per assaggiare il meglio degli antipasti, si aggirano attorno ai 10 euro. Il prezzo dei dolci (4 euro) è uno dei più onesti in zona San Salvario, dove locali più pretenziosi fanno pagare un banale tiramisù anche 6 o 7 euro.
PIATTO FORTE
L’insalata russa è fresca, croccante, con una maionese delicata e gustosa. Una delle migliori in città.
PIATTO DEBOLE
Per poter apprezzare un piatto sperimentale come la tarte tatin di patate la porzione dovrebbe essere più generosa.
TOILETTE [VOTO: 8]
Pulita, graziosa, un tuffo nel colore bordeaux.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Un piccolo sforzo organizzativo per evitare che, nonostante il locale semivuoto, alcuni dei piatti proposti nel menu del giorno non siano più disponibili già a inizio serata.
Via Valperga Caluso, 11 - Torino
Tel. 011 6599630
Chiuso la domenica
VOTO FINALE: 7+
ATMOSFERA [VOTO: 8]
Ai margini della movida di San Salvario, una trattoria intima, con luci basse, candele sui tavoli, tovaglie a quadretti, alle pareti grandi lavagne con il menu del giorno e immagini della Tour Eiffel in costruzione, una botte gigante all’ingresso, la credenza della nonna in un angolo. Ideale per una cena romantica o per una serata di confidenze tra amici. D’estate, piccolo dehors nel cortile. Armarsi di pazienza per il parcheggio.
CUCINA [VOTO: 7]
La cucina delle Putrelle convince. Nel menu, non troppo elaborato, prevalgono i piatti della tradizione piemontese, a cominciare dagli antipasti: tomini e acciughe al verde, tonno di coniglio grigio di Carmagnola, battuta di carne cruda, vitello tonnato alla maniera antica, flan di stagione con fonduta. Non manca qualche guizzo di fantasia, come l’appetitosa tarte tatin di patate e stracciatella, il lonzino marinato e la carne cruda in tre varianti: acciughe, nocciole, stracciatella. Tra i primi, da provare i tajarin al ragù di coniglio e verdure, così come gli anoli ripieni di borragine con erbette fini e polvere di guanciale. Anche i secondi sanno di Piemonte: tagliata di fassone, gran tonnato con misticanza, capocollo di maiale in salsa di senape e mele. Tra i dolci, nota di merito per il tiramisù servito in tazza e per la tarte tatin. Barbera sfuso di tutto rispetto, ottimo il laurello (amaro a base di alloro) offerto a fine pasto.
STAFF [VOTO: 7]
La qualità del servizio varia a seconda delle serate: a volte è attento e veloce, altre (soprattutto se il locale è pieno) diventa affannoso e lento, ma le ragazze che si alternano ai tavoli sono cortesi e sorridenti.
PREZZI [VOTO: 7]
Conto equilibrato. Con un antipasto, un primo, un dolce e vino sfuso si resta sotto i 25 euro. Il menu degustazione a 19,50 comprende tris di antipasti, primo e secondo del giorno (bevande escluse). I piatti misti, ottima soluzione per assaggiare il meglio degli antipasti, si aggirano attorno ai 10 euro. Il prezzo dei dolci (4 euro) è uno dei più onesti in zona San Salvario, dove locali più pretenziosi fanno pagare un banale tiramisù anche 6 o 7 euro.
PIATTO FORTE
L’insalata russa è fresca, croccante, con una maionese delicata e gustosa. Una delle migliori in città.
PIATTO DEBOLE
Per poter apprezzare un piatto sperimentale come la tarte tatin di patate la porzione dovrebbe essere più generosa.
TOILETTE [VOTO: 8]
Pulita, graziosa, un tuffo nel colore bordeaux.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Un piccolo sforzo organizzativo per evitare che, nonostante il locale semivuoto, alcuni dei piatti proposti nel menu del giorno non siano più disponibili già a inizio serata.
sabato 10 maggio 2014
La Cucina di Lido
Corso Novara 35, Torino
Tel. 011 2075527 - 349 0858594
Chiuso la domenica e il lunedì
VOTO FINALE: 6/7
ATMOSFERA [VOTO: 6]
Se Lido fosse a San Salvario, avrebbe la coda fuori dal locale. Invece è in terra di frontiera e per provare la sua valida cucina devi proprio andare a cercarlo. L’atmosfera anonima e l’età media da Villa Arzilla non aiutano. Qui si viene per mangiare (bene) e conversare in tranquillità, non per far colpo sulla nuova fiamma. Oltre alla sala principale, il locale comprende una spoglia stanzetta in fondo alla cucina, che può affascinare chi vuole vedere lo chef all’opera, e un dehors estivo animato da un folcloristico viavai.
CUCINA [VOTO: 7 ½ ]
Onore al merito di Lido Baggiani. La sua cucina è genuina, senza fronzoli, fatta di materie prime fresche assemblate con cura. La carta degli antipasti si divide equamente tra terra e mare: il polpo con le patate (tenerissimo, ghiotto, da non perdere) o la battuta di vitello, la tartare di tonno o il vitello tonnato (fatto come Dio comanda, con la carne ancora rosa e una salsa che richiede accurata scarpetta), le sarde in saor (digeribili nonostante la cipolla) o il flan di carciofi con fonduta. Sia tra i primi che tra i secondi prevale il pesce, a parte eccezioni come gli gnocchi al castelmagno o la tagliata di vitello: gustosi i tagliolini al ragù di pesce (forse solo un po' troppo pepati) così come i ravioli di pescato e lo gnocco al ragù bianco di pesce. A seguire, filetto di dentice in crosta di pistacchio, bocconcini di pescatrice gratinati, cacciucco alla livornese, frittura di calamari, tagliata di tonno (ben condita e così tenera che si taglia con un grissino, lei sì, altro che il suo rivale in scatola). Tra i dolci fatti in casa eccellono il gelato alla crema di marroni e la fantasia millefoglie in coppa a base di crema e fragole. Non mancano i classici come il creme caramel, la tarte tatin (ottima, anche se servita senza panna né gelato) o la torta pere e cioccolato. Ottimi i grissini stirati a mano da Lido.
STAFF [VOTO: 6]
Servizio altalenante spesso affidato ad un solo cameriere che si aggira per la sala con aria smarrita. Ci pensa Lido a scaldare l’atmosfera passando di tanto in tanto tra i tavoli per due chiacchiere con i clienti.
PREZZI [VOTO: 7]
Con un antipasto, un piatto principale, un dolce e un quarto di vino sfuso si arriva a 30 euro. Onesto, se si considerano i prezzi spropositati di altri ristoranti torinesi che si piccano di essere i migliori in fatto di pesce.
PIATTO FORTE
Il gelato alla crema di marroni è una delizia che trovi solo da Lido. Guai a non provarla!
PIATTO DEBOLE
I ravioli di pescato, se pur con un ripieno eccellente, dovrebbero essere tenuti più al dente.
TOILETTE [VOTO: 8]
In perfetto ordine, pulita, spaziosa.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Calibrare i tempi in cucina: succede sovente che il cameriere si presenti con il primo mentre stai ancora gustando l’antipasto. Relax!
Corso Novara 35, Torino
Tel. 011 2075527 - 349 0858594
Chiuso la domenica e il lunedì
VOTO FINALE: 6/7
ATMOSFERA [VOTO: 6]
Se Lido fosse a San Salvario, avrebbe la coda fuori dal locale. Invece è in terra di frontiera e per provare la sua valida cucina devi proprio andare a cercarlo. L’atmosfera anonima e l’età media da Villa Arzilla non aiutano. Qui si viene per mangiare (bene) e conversare in tranquillità, non per far colpo sulla nuova fiamma. Oltre alla sala principale, il locale comprende una spoglia stanzetta in fondo alla cucina, che può affascinare chi vuole vedere lo chef all’opera, e un dehors estivo animato da un folcloristico viavai.
CUCINA [VOTO: 7 ½ ]
Onore al merito di Lido Baggiani. La sua cucina è genuina, senza fronzoli, fatta di materie prime fresche assemblate con cura. La carta degli antipasti si divide equamente tra terra e mare: il polpo con le patate (tenerissimo, ghiotto, da non perdere) o la battuta di vitello, la tartare di tonno o il vitello tonnato (fatto come Dio comanda, con la carne ancora rosa e una salsa che richiede accurata scarpetta), le sarde in saor (digeribili nonostante la cipolla) o il flan di carciofi con fonduta. Sia tra i primi che tra i secondi prevale il pesce, a parte eccezioni come gli gnocchi al castelmagno o la tagliata di vitello: gustosi i tagliolini al ragù di pesce (forse solo un po' troppo pepati) così come i ravioli di pescato e lo gnocco al ragù bianco di pesce. A seguire, filetto di dentice in crosta di pistacchio, bocconcini di pescatrice gratinati, cacciucco alla livornese, frittura di calamari, tagliata di tonno (ben condita e così tenera che si taglia con un grissino, lei sì, altro che il suo rivale in scatola). Tra i dolci fatti in casa eccellono il gelato alla crema di marroni e la fantasia millefoglie in coppa a base di crema e fragole. Non mancano i classici come il creme caramel, la tarte tatin (ottima, anche se servita senza panna né gelato) o la torta pere e cioccolato. Ottimi i grissini stirati a mano da Lido.
STAFF [VOTO: 6]
Servizio altalenante spesso affidato ad un solo cameriere che si aggira per la sala con aria smarrita. Ci pensa Lido a scaldare l’atmosfera passando di tanto in tanto tra i tavoli per due chiacchiere con i clienti.
PREZZI [VOTO: 7]
Con un antipasto, un piatto principale, un dolce e un quarto di vino sfuso si arriva a 30 euro. Onesto, se si considerano i prezzi spropositati di altri ristoranti torinesi che si piccano di essere i migliori in fatto di pesce.
PIATTO FORTE
Il gelato alla crema di marroni è una delizia che trovi solo da Lido. Guai a non provarla!
PIATTO DEBOLE
I ravioli di pescato, se pur con un ripieno eccellente, dovrebbero essere tenuti più al dente.
TOILETTE [VOTO: 8]
In perfetto ordine, pulita, spaziosa.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Calibrare i tempi in cucina: succede sovente che il cameriere si presenti con il primo mentre stai ancora gustando l’antipasto. Relax!
giovedì 17 aprile 2014
Ristorante Pizzeria da Peppino
Via Mercanti, 7 H - Torino
Tel. 011 530570
Aperto tutti i giorni dalle 12,00 alle 14,30 e dalle 19,00 alle 22,30
Chiuso la Domenica
VOTO FINALE: 6+
ATMOSFERA [VOTO: 6]
Silenzioso come un concerto dei Metallica, intimo come una stazione della metro all’ora di punta, quello di Peppino è un locale pacchiano animato da una squadra di donne di temperamento. Grazie al menu fisso e al conto leggerissimo, attira frotte di turisti, manovali in tenuta da lavoro, impiegati in pausa pranzo, coppie agghindate per lo struscio in centro. Non pensate di andare a far salotto: Peppino è un’esperienza mordi e fuggi. Piacevole, col bel tempo, il dehor su via Mercanti.
CUCINA [VOTO: 6]
Con quei prezzi e quel continuo via vai di avventori non ci si può certo aspettare una cucina da stelle Michelin. Peppino va bene per chi ha fretta e non ha tante pretese, ma non si accontenta di un triste tramezzino da bar. Nel menu, sia quello fisso che quello alla carta, si trova di tutto: pizza al tegamino o al mattone, farinata, primi tradizionali (rigatoni al pesto o al ragù, trofie al pomodoro, gnocchi alla bava, penne all’arrabbiata, spaghetti aglio olio e peperoncino), secondi piatti di carne e di pesce (cotoletta alla milanese, scaloppine, costine ala cacciatora, arrosticini alla griglia, sogliola dorata, salmone ai ferri). I contorni sono trascurabili. Dolci nella media.
STAFF [VOTO: 6]
La velocità del servizio è impressionante. Le cameriere alternano modi cortesi e bruschi sfrecciando tra i tavoli senza darsi (e darti) pace.
PREZZI [VOTO: 7]
Un pasto completo più economico di questo, in centro, non esiste. Il menu a prezzo fisso da € 8,50, proposto tutti i giorni tranne il sabato sera e festivi, comprende primo, secondo, contorno, acqua o vino e coperto.
PIATTO FORTE
I secondi, soprattutto di pesce, sono solitamente più convincenti dei primi.
PIATTO DEBOLE
Sarà per i ritmi serrati, ma in cucina scivolano spesso sulla pasta: o è troppo salata, o è troppo cotta, o è poco amalgamata al condimento.
TOILETTE [VOTO: 6]
Piccola, nel seminterrato, con poco ricircolo d’aria, ma tutto sommato decorosa.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Qualche coperto in meno rilasserebbe l’atmosfera e consentirebbe a chi sta in cucina di dare la meritata attenzione ai piatti.
Via Mercanti, 7 H - Torino
Tel. 011 530570
Aperto tutti i giorni dalle 12,00 alle 14,30 e dalle 19,00 alle 22,30
Chiuso la Domenica
VOTO FINALE: 6+
ATMOSFERA [VOTO: 6]
Silenzioso come un concerto dei Metallica, intimo come una stazione della metro all’ora di punta, quello di Peppino è un locale pacchiano animato da una squadra di donne di temperamento. Grazie al menu fisso e al conto leggerissimo, attira frotte di turisti, manovali in tenuta da lavoro, impiegati in pausa pranzo, coppie agghindate per lo struscio in centro. Non pensate di andare a far salotto: Peppino è un’esperienza mordi e fuggi. Piacevole, col bel tempo, il dehor su via Mercanti.
CUCINA [VOTO: 6]
Con quei prezzi e quel continuo via vai di avventori non ci si può certo aspettare una cucina da stelle Michelin. Peppino va bene per chi ha fretta e non ha tante pretese, ma non si accontenta di un triste tramezzino da bar. Nel menu, sia quello fisso che quello alla carta, si trova di tutto: pizza al tegamino o al mattone, farinata, primi tradizionali (rigatoni al pesto o al ragù, trofie al pomodoro, gnocchi alla bava, penne all’arrabbiata, spaghetti aglio olio e peperoncino), secondi piatti di carne e di pesce (cotoletta alla milanese, scaloppine, costine ala cacciatora, arrosticini alla griglia, sogliola dorata, salmone ai ferri). I contorni sono trascurabili. Dolci nella media.
STAFF [VOTO: 6]
La velocità del servizio è impressionante. Le cameriere alternano modi cortesi e bruschi sfrecciando tra i tavoli senza darsi (e darti) pace.
PREZZI [VOTO: 7]
Un pasto completo più economico di questo, in centro, non esiste. Il menu a prezzo fisso da € 8,50, proposto tutti i giorni tranne il sabato sera e festivi, comprende primo, secondo, contorno, acqua o vino e coperto.
PIATTO FORTE
I secondi, soprattutto di pesce, sono solitamente più convincenti dei primi.
PIATTO DEBOLE
Sarà per i ritmi serrati, ma in cucina scivolano spesso sulla pasta: o è troppo salata, o è troppo cotta, o è poco amalgamata al condimento.
TOILETTE [VOTO: 6]
Piccola, nel seminterrato, con poco ricircolo d’aria, ma tutto sommato decorosa.
CONSIGLIO NON RICHIESTO
Qualche coperto in meno rilasserebbe l’atmosfera e consentirebbe a chi sta in cucina di dare la meritata attenzione ai piatti.
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